Nato a Rimini nel 1958, Maurizio Ermeti, imprenditore alberghiero, è il nuovo presidente di IEG, Italian Exibition Group. Succede a Lorenzo Cagnoni scomparso il 5 settembre scorso all’età di 84 anni.

“È una grande eredità quella che il presidente Cagnoni ci ha lasciato e non nascondo l’emozione nell’interpretare, da oggi, il suo storico ruolo – ha esordito il neo presidente di IEG all’inaugurazione del TTG ricordando il suo predecessore-. Vero è anche che ho condiviso con lui, per moltissimi anni in cda, il percorso di crescita di questa azienda, a partire dalla realizzazione di questo bellissimo quartiere fieristico, poi la realizzazione del nostro Palazzo dei Congressi, la fusione con Vicenza e, ancora, la quotazione in borsa per diventare un player sempre più importante nel settore fieristico italiano ed internazionale. Ora abbiamo molti nuovi progetti in corso che hanno l’obiettivo di migliorare ed espandere ulteriormente i nostri quartieri e il nostro business, ma non solo questo. Intendiamo accompagnare e sostenere lo sviluppo di tutti i settori economici che presidiamo con le nostre fiere. Uno di questi mondi è quello del turismo, protagonista di TTG e di InOut che inauguriamo oggi. Il turismo è un settore fondamentale per l’economia italiana, un’industria che impiega il lavoro di moltissime persone perché è basata sulle relazioni umane, un’industria equa perché ridistribuisce il suo reddito su una lunghissima catena del valore popolata da una quantità enorme di piccole e medie aziende».

Già vice presidente del gruppo dal 2008 al 2016, Ermeti inizia la sua carriera professionale nel 1980 all’interno gruppo alberghiero di famiglia Ambienthotels del quale è attualmente amministratore. Dal 1994 al 1997, Ermeti ricopre il ruolo di presidente per Adriacongrex, il PCO nato su iniziativa delle cooperative Promozione Alberghiera di Rimini e Promhotels di Riccione. A partire dal ’97 è il presidente dell’Associazione Italiana Albergatori di Rimini e resta in carica fino al 2006: dopo due anni, diventa presidente e amministratore dell’Associazione Forum Rimini Venture per il Piano Strategico di Rimini, guidando l’elaborazione delle linee di sviluppo strategico del territorio riminese. Dal 2013 gestisce in qualità di amministratore unico l’Agenzia Piano Strategico, deputata alla messa in atto della pianificazione strategica pubblica. Parallelamente, nel 1997 entra a far parte del consiglio d’amministrazione di Rimini Fiera e nel 2008 viene nominato vice-presidente. Qui resta in carica fino al 2016, quando diventa consigliere d’amministrazione dell’attuale Italian Exhibition Group SpA, il top player fieristico-congressuale globale nato dalla fusione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza e, dal 2019, quotato a Piazza Affari su Euronext Milan, mercato regolamentato, organizzato e gestito da Borsa Italiana. Dal 2019 Maurizio Renzo Ermeti opera inoltre all’interno del consiglio di amministrazione della destination management company del Comune di Rimini, Visit Rimini.

UNI.RIMINI, società consortile che sostiene e promuovere le attività del Campus di Rimini dell’Università di Bologna, il Gruppo SGR e SIC Società Benefit (start-up innovativa impegnata dal 2021 a promuovere Comunità Solari), hanno definito una partnership strategica per realizzare innovativi modelli di welfare aziendale e sociale.

Un risultato reso possibile grazie al lavoro svolto da Leonardo Setti, presidente del Centro per le Comunità Solari (nella foto il secondo da sinistra in occasione di un incontro presso CNA Rimini). I dettagli dell’iniziativa saranno presentati ad Ecomondo 2023 che si svolgerà dal 7 al 10 novembre a Rimini Fiera.

“Raramente in quasi venticinque anni nel Gruppo SGR – dichiara il Direttore Generale Demis Diotallevi – mi è capitato di siglare un accordo con tante sinergie, complementarità ed entusiasmo tra i firmatari, peraltro con una ricaduta diretta su studenti, lavoratori e comunità in generale. La modalità è veramente innovativa: coniuga le competenze del prof. Setti, una autorità assoluta nel settore, con la nostra proattività sulle CER”.

Per UNI.RIMINI, che attraverso il Tecnopolo di Rimini svolge attività di trasferimento tecnologico sul territorio a favore di imprese, istituzioni e privati cittadini, il progetto ha una valenza particolarmente importante.

“La conclusione di questo accordo fa bene al territorio – commenta il presidente di UNI.RIMINI Simone Badioli – perché somma il contributo di ognuno e consente un risultato non conseguibile in autonomia dai singoli partecipanti. A Ecomondo 2023 dettaglieremo il progetto, aperto ad altri attori, che valorizza il mondo della ricerca scientifica, delle imprese e delle start-up con la finalità di sviluppo tecnologico e di crescita delle opportunità di mercato”.

“Questo risultato – dichiara Leonardo Setti – è la dimostrazione che anche in Italia la buona ricerca può sviluppare idee innovative utili per far progredire il nostro Paese creando opportunità per i cittadini, le amministrazioni pubbliche e il mondo delle imprese. Abbiamo la disponibilità di una piattaforma tecnologica nazionale che permette alle famiglie di condividere l’energia rinnovabile nelle loro comunità”.

“Eravamo da tempo in cerca di un partner industriale con le caratteristiche del Gruppo SGR” – ha invece dichiarato Marinella Michelato, CEO di Solar Info Community srl SB, start-up innovativa nata dal lavoro decennale dell’Università di Bologna sulle comunità solari -. Avevamo bisogno, per poter far compiere un salto significativo al progetto, di un interlocutore del settore energetico con forte vocazione tecnologica. Abbiamo appena aperto la sezione di autoconsumo collettivo di Rimini e ai primi di settembre illustreremo i prossimi passi di questa iniziativa”.

Ma cosa sono le Comunità solari e le Comunità Energetica? Le Comunità Solari aggregano impianti realizzati e poi condivisi in comproprietà. Si può anche affittare una parte dell’impianto. Il progetto permette di abbassare i costi in bolletta e di favorire l’accesso all’energia solare anche a chi non può permetterselo. La Comunità Energetica Rinnovabile è un’associazione che produce e condivide energia rinnovabile per generare e gestire in autonomia energia verde a costi vantaggiosi, riducendo nettamente le emissioni di CO2 e lo spreco energetico. Ne possono far parte semplici cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese, etc.

Arabia Saudita, Austria, Grecia, Polonia. Sono alcuni dei paesi dove il Gruppo Teddy crescerà nel 2023 nel settore dell’abbigliamento con i marchi Terranova, Calliope e Rinascimento. Il piano di sviluppo prevede oltre 110 aperture a livello globale in 14 Paesi. L’espansione del Gruppo, che conta attualmente oltre 800 negozi in tutto il mondo (di cui – al 31.12.2022 – 550 di Terranova, 180 di Calliope e quasi 120 di Rinascimento, compresa la formula Fits You), è un obiettivo che l’azienda continua a perseguire con determinazione andando a prediligere partnership con la formula dell’affiliazione in franchising, che caratterizza circa il 70% della rete vendita.

“Continuiamo a investire nella crescita, forti del patrimonio di relazione che sappiamo costruire con i nostri clienti. Prestiamo particolare attenzione a uno sviluppo equilibrato nelle geografie e nel tempo, curando due asset per noi fondamentali: la soddisfazione del cliente e i rapporti con gli affiliati” – ha dichiarato Luca Binci (foto), Direttore Sviluppo della Teddy.

Il Gruppo Teddy ha chiuso il 2022 con oltre 671 milioni di euro di fatturato, registrando un +24% rispetto al 2021. Una crescita importante che supera la media del settore che si attesta intorno al 18% secondo i Fashion economics trends della camera nazionale della moda italiana. Il margine operativo lordo (EBITDA Adjusted) ha raggiunto i 79,6 milioni. Ilpiano di sostenibilità “Everyone Can 2021-2025” prevede oltre 200 azioni per migliorare l’impatto ambientale. Dal 2022 sono stati innalzati i requisiti minimi che un fornitore deve rispettare per entrare a far parte della catena di fornitura del Gruppo. Il Report di sostenibilità è stato redatto ma è ancora “ad uso interno”. Tantissime le iniziative benefiche del “Programma di cittadinanza d’impresa”. Negli anni il Gruppo ha raggiunto 7.000 tra giovani e bambini grazie ai 6 progetti sostenuti in ambito educativo e formativo.

Qui per il Report completo del 2022

“Il mercato immobiliare italiano, dopo l’euforia post pandemica, mostra inequivocabili segnali di appannamento. In un quadro macroeconomico diventato progressivamente meno favorevole, le possibilità di accesso alla proprietà si sono fatte più problematiche. Nello specifico, la perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati hanno di fatto messo fuori gioco una quota considerevole della domanda potenziale con conseguenze rilevanti sui mutui erogati e sul numero di compravendite residenziali” – è quanto emerge dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma che ha analizzato anche le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia.

Secondo Nomisma, all’interno di questo scenario macroeconomico le famiglie si sono trovate ad essere improvvisamente più fragili, con una propensione al risparmio crollata su valori nuovamente esigui. A questo si accompagna il continuo rialzo dei tassi d’interesse che preclude a molti la possibilità di accedere al necessario sostegno creditizio. La conseguenza dell’accresciuta rischiosità associata dalle banche agli impieghi immobiliari – precisa Nomisma – ha portato ad un calo delle erogazioni con inevitabili ricadute sull’attività transattiva in tutti i comparti.

Nel primo semestre del 2023 la risposta dei valori immobiliari è improntata alla rigidità (+1% semestrale per le abitazioni). L‘andamento dell’inflazione ha fatto sì che l’incremento registrato non sia comunque riuscito a garantire un’effettiva salvaguardia in termini reali.

Secondo Nomisma, la variazione positiva che ha investito i valori immobiliari delle abitazioni è, piuttosto, l’esito di aspettative di crescita dei prezzi da parte dell’offerta. Questo suggerisce la presenza sul mercato di una domanda ancora disponibile a interiorizzare gli aumenti imposti dalla parte offerente. Tuttavia, all’interno dei vari mercati monitorati, l’andamento dei valori mostra differenze dovute principalmente allo sfasamento temporale che ha caratterizzato le fasi di inversione del ciclo immobiliare. Ad esempio, se a Venezia Laguna i prezzi sono in calo per il terzo semestre consecutivo, a Milano la variazione dei prezzi è risultata doppia rispetto a quella media (+2,2% semestrale).

Tempi medi di vendita.

Considerando i tempi medi di vendita, tra i principali indicatori del livello di liquidità del mercato, Nomisma rileva come negli ultimi 10 anni il trend sia stato discendente. La più recente congiuntura, invece, evidenzia l’interruzione di questa tendenza e mostra una contenuta crescita. Nello specifico, i tempi si sono allungati nei mercati di Bologna, Firenze e Roma, con un incremento nella Capitale quantificabile nell’ordine di un mese. L’indagine condotta da Nomisma sugli operatori del settore evidenzia come in media per vendere un’abitazione siano necessari 5,2 mesi.

Locazioni.

l’indice di performance relativo al mercato della locazione, emerge per il quarto semestre consecutivo, una crescita. Complessivamente le abitazioni locate nel 2022 ammontano a poco meno del 6% dello stock disponibile. Nello specifico, la componente delle locazioni di medio-lungo periodo fa segnare una flessione, con un calo superiore al 4% per i contratti ordinari e una riduzione dell’1,5% per quelli di tipo agevolato. La componente di breve periodo, al contrario, vede aumentare dello 0,6% gli immobili locati a canone libero.

Considerando i valori locativi, la maggiore pressione della domanda ha determinato nel primo semestre dell’anno una crescita del +1,7%. Le variazioni più importanti riguardano i mercati di Cagliari, Catania, Padova e Torino (+2%), fino ad arrivare al +3,7% rilevato a Bologna.

L’aumento più sostenuto dei canoni ha comportato un innalzamento dei rendimenti medi, che in media sono dell’ordine del 5,2% lordo annuo.

Nomisma sottolinea anche come negli ultimi 10 anni i tempi medi per locare un’abitazione si siano dimezzati, passando da 4 a 2 mesi. Il mercato più liquido è quello di Bologna, dove per affittare un’abitazione sono necessari soltanto 1,2 mesi.

Secondo Nomisma, con l’aggiunta della componente degli aspiranti proprietari, che temporaneamente si trovano esclusi dalla possibilità di acquisto di un immobile, il comparto della locazione in futuro si rivelerà in tutta la sua inadeguatezza. La domanda composta da famiglie, lavoratori, studenti e turisti compete, infatti, per un’offerta privata troppo esigua e sempre più orientata a privilegiare soluzioni più remunerative, quali gli affitti brevi. Da quanto emerge dall’Osservatorio, gli investitori istituzionali potrebbero coprire almeno in parte il fabbisogno abitativo in locazione, anche se al momento continuano a manifestare un interesse decisamente tiepido verso il settore residenziale.

Infine, prendendo in esame la componente corporate del mercato si rileva un orientamento improntato alla prudenza da parte degli investitori stranieri. Questo ha determinato un crollo degli investimenti, passati dai 6,2 miliardi di euro del primo semestre 2022 ad appena 2 miliardi di euro nello stesso periodo di quest’anno.

Nello specifico, va anche considerato che l’investitore ricerca immobili ESG compliant ma dovrà necessariamente modificare procedure e strutturarsi in tempi brevi a fronte delle richieste che arrivano dall’UE in materia di Tassonomia, SFDR, Pillar3 e CSRD.

Altro tema all’attenzione degli operatori della filiera immobiliare è quello dell’impatto delle riqualificazioni immobiliari sulla sostenibilità ambientale e la ricchezza delle famiglie in assenza di nuovi strumenti finanziari che agevolino il processo, ovvero possibili iniziative e progetti alternativi al decaduto Superbonus 110%.

In questo scenario, per valutare l’entità della futura correzione dei valori immobiliari, per Nomisma sarà cruciale l’esito della crociata antinflazione portata avanti dalla BCE: al momento la prospettiva di atterraggio morbido rimane quella più accreditata, nonostante la possibilità di recessione resti concreta.

Nella foto Il Presidente di Nomisma, Maurizio Marchesini.